Le nuove sfide dell’educazione

Il tempo che stiamo vivendo ci pone di fronte a nuove sfide per l’educazione dei nostri figli. Il mondo non ha bisogno di soldatini che ubbidiscono per paura delle conseguenze o giovani ribelli che reagiscono al sistema senza essere veramente costruttivi.

Il mondo ha bisogno di giovani che abbiano sviluppate competenze e abilità interiori come:

  • consapevolezza
  • responsabilità
  • cooperazione
  • intelligenza emotiva

Abbiamo bisogno di giovani capaci di portare nel mondo il loro valore, i loro talenti, il loro contributo unico e irripetibile.

Dove ti trovi oggi?

 

“Quando mi arrabbio con mio figlio, di solito reagisco d’impulso. A volte la reazione è appropriata a volte mi dimostro immaturo quanto lui. Se lui facesse così lo manderei subito in camera sua a riflettere!”

“So cosa NON dovrei fare: sculacciare, urlare, ecc.. Ma non so cosa FARE in alternativa a minacciare conseguenze  o a costringerla a riflettere su ciò che ha fatto.”

“NON NE POSSO PIU’ delle liti per i compiti. Ci arrabbiamo l’uno con l’altro, senza che le cose migliorino.”

“Io e mio marito la pensiamo diversamente. Secondo me, lui è troppo rigido e severo, mentre secondo lui io sarei troppo arrendevole, così non siamo per nulla coerenti e ce la prendiamo l’uno con l’altra.”

Ti riconosci in alcune di queste situazioni? Noi sei solo 🙂 .

Molti genitori si trovano a non sapere più come fare per porre fine ai litigi tra i figli o per convincerli ad esprimersi con più rispetto. Se non ne puoi più di ripetere le stesse cose o di fare discussioni per i compiti, l’ora della nanna o il tempo davanti a tablet e videogiochi, sappi che non sei solo! Sei semplicemente un genitore.

Sono esperienze estenuanti, esasperanti. Le scenate, le urla, i sentimenti feriti, i sensi di colpa e il senso di allontanamento ne sono la conseguenza.

Ti sei mai chiesto: ” Posso fare meglio di così? Posso riuscire a controllarmi di più e ad essere più efficace nel mio ruolo di genitore? C’è un modo per educare mio figlio senza infiammare di più gli animi, che porti la calma? C’è un mondo per fermare il comportamento sbagliato di mio figlio e allo stesso tempo rinforzare la nostra relazione?”.

Ebbe la risposta è sì! Un modo esiste, possiamo fare meglio e io voglio condividere con te tutte le mie conoscenze ed esperienze perché sempre più bambini e famiglie possano godere dei benefici di questo stile educativo. 

 

Da dove possiamo partire?

 

Dobbiamo partire con il ripensare la disciplina.

La domanda che ti faccio è: cosa significa per te “disciplina”?
Per me la disciplina è fornire degli insegnamenti. Questo termine non significa punizione o controllo ma insegnamento e sviluppo di abilità, (come inibire gli impulsi, gestire intensi sentimenti di rabbia e tenere conto degli effetti del comportamento sugli altri), fatti con un atteggiamento di amore, rispetto e sintonia emotiva.

Per essere efficace la disciplina deve porsi 2 obiettivi fondamentali:

  • il primo è più a breve termine ed è legato a fare in modo che i nostri figli collaborino e si comportino bene, (comportamento esterno).
  • il secondo, altrettanto importante anche se più a lungo termine, è collegato all’educare i nostri figli a sviluppare una serie di abilità che gli permettano di affrontare con resilienza, forza e flessibilità, le situazioni difficili per poi potersi comportate con ponderatezza e coscienza anche quando i genitori non ci saranno a controllarli, (abilità interiori).
Probabilmente anche tu, come spesso accade a tutti noi genitori, quando reagisci d’impulso sei concentrato, almeno apparentemente, sull’ottenere ubbidienza immediata.
Ma, in realtà, non è forse vero che vuoi di più che non la mera ubbidienza?
Certamente vuoi impedire che la casa diventi un caos e desideri promuovere un comportamento gentile e rispettoso ma prima di reagire puoi ricordarti che esiste il secondo obiettivo della disciplina che è altrettanto importante.
Quando il comportamento che i tuoi figli agiscono non ti va bene dovrai trovare di volta in volta la strategia più adatta in quel momento per gestire la situazione ricordandoti che la vostra relazione è una strada a 2 corsie. L’aver dato delle regole non significa che poi da soli sapranno rispettarle.
Questo approccio all’educazione vuole aiutare i bambini a crescere e diventare persone gentili e responsabili, capaci di intrattenere relazioni felici e di condurre un’esistenza ricca di significato.
Per fare questo serve che per primo il genitore si impegni a utilizzare tutte le sue risorse ed agire consapevolmente invece di reagire alle situazioni.
Vedremo insieme come farlo.
Che ne dici di iniziare rispondere a queste domande?
  1. Ho una mia filosofia in tema di disciplina?
    Quando non mi piace il comportamento di mio figlio, in che misura affronto il comportamento con intenzionalità e coerenza?
  2. Il mio approccio è efficace?
    Il mio modo di procedere offre a mio figlio gli insegnamenti che desidero sia nell’immediato sia per la sua crescita e il suo sviluppo personale? Ricorro alla disciplina sempre meno oppure mi trovo sempre nelle stesse situazioni?
  3. Sono soddisfatto del mio approccio?
    Quello che faccio avvicina o allontana mio figlio? mi domando mai se posso fare di meglio?
  4. Come reagiscono i miei figli?
    Mio figlio comprende il mio approccio e sente che gli voglio bene? comunico rispetto affinché il bambino non perda fiducia in se stesso?
  5. Sono soddisfatto dei messaggi che comunico a mio figlio?
    Mi accorgo di comunicare messaggi che non vorrei che mio figlio facesse propri: ubbidire ciecamente è meglio che imparare a prendere buone decisioni da soli; il potere e il controllo sono i mezzi più efficaci per costringere gli altri a fare ciò che vogliamo noi; che voglio stare con lui solo quando è di buon umore……
  6. In che misura il mio approccio alla disciplina assomiglia a quello che i miei genitori usavano con me?
    Quale era il loro approccio? sto ripetendo vecchi schemi o mi sto ribellando comportandomi in modo opposto?
  7. Succede mai che mio figlio mi chieda scusa in modo spontaneo e sincero?
    Anche se non accade spesso creo le condizioni perché possa succedere?
  8. Il mio stile educativo mi consente di assumermi la responsabilità delle mie azioni e di scusarmi quando sbaglio?
    Quanto sono disponibile ad ammettere con mio figlio che anche io posso sbagliare? sono dare l’esempio di come riconoscere i propri errori?
Come ti senti in questo momento?

 

Qualsiasi siano le tue risposte la verità è che ti sei comportato al meglio delle tue possibilità. Se fosse stato possibile fare meglio, lo avresti fatto.

Più saprai e meglio farai. Anche io ho acquisito nel corso degli anni, grazie al mio lavoro e ai feedback dei miei figli, una serie di conoscenze e strumenti che mi sarebbe servito avere anche prima :). Tuttavia sappi che il cervello dei bambini è estremamente plastico, ossia si modifica velocemente in base alle esperienze compiute, e i nostri figli rispondono positivamente e rapidamente a nuovi tipi di esperienza.

Quanta più comprensione avrai per te stesso, tanto più potrai essere comprensivo  con tuo figlio. Al riguardo ti suggerisco di fare la meditazione guidata Io perdono me stesso, che trovi nel primo modulo del mio video corso gratuito.

Ricorda inoltre che nonostante il nostro impegno non sempre riusciremo a prendere le decisioni più consapevoli, efficaci e rispettose possibili.

Genitori e figli felici vuole promuovere le conoscenze e gli strumenti necessari ad affrontare le nuove sfide dell’educazione sapendo che comunque nessuno di noi sarà perfetto!

 

2 commenti

  1. Babbo

    6 anni fa  

    Complimenti cara! ?????


    • Piccini Stefania

      6 anni fa  

      Grazie ?


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